3 notti – MONTECORONA, GUBBIO, MONTE CUCCO, ASSISI E SPELLO
1° giorno: Montecorona - Camporeggiano e Gubbio
Iniziamo questo nostro viaggio di ricerca interiore dall'Eremo di Monte Corona. Luogo di contemplazione e preghiera, isolato tra abeti e castagneti in cima al Monte Acuto, domina tutta la zona attorno a Umbertide. La costruzione risale al 1530 e diede il nome alla Congregazione degli Eremi Camaldolesi di Monte Corona. Dopo essere stato restaurato nel 1990, oggi ospita un monastero dove viene applicata la regola della clausura. Il complesso si compone di vari edifici per la vita comune, una chiesa consacrata nel 1755, 18 celle solitarie, distribuite all'interno del bosco dove i camaldolesi abitavano e pregavano. Aperta a tutti è l’ala del monastero dove si trova la chiesa, in cui si celebrano liturgie aperte al pubblico e i visitatori possono pregare. L'eremo è raggiungibile oltre che da una strada sterrata, percorrendo “la Mattonata”, un sentiero attraverso i boschi lungo pochi chilometri, costruito dai monaci a secco con blocchi di pietra arenaria nel XVI secolo per collegare l'eremo all'Abbazia di San Salvatore e l'oratorio di San Savino ai piedi del monte. L''eremo accoglie persone (solo uomini), che desiderano vivere momenti di riflessione spirituale.È possibile alloggiare nella foresteria o in una delle piccole celle. Riscendendo, troviamo proprio ai piedi del monte, la Badia o Abbazia di San Salvatore di Monte Acuto. Monastero Benedettino dell'XI secolo, fondato, secondo la tradizione, da San Romualdo, fondatore dell'Ordine dei Monaci Camaldolesi, intorno al 1008. Il complesso architettonico è costituito da una serie di edifici tra cui una imponente torre campanaria e dalla chiesa. L’abbazia, dopo l’ultimo intervento di recupero del 1960 che ne ha ripristinato l’originario assetto romanico, si presenta in buone condizioni, in modo particolare la suggestiva cripta. Oggi solo la chiesa appartiene ai religiosi, il resto della struttura è un ristorante e i boschi e terreni, circa duemila ettari, sono di proprietà di un’agenzia di assicurazioni.
Pranzo a base di prodotti tipici in agriturismo o se possibile all'abbazia stessa.
Si riparte alla volta di Gubbio con sosta a Camporeggiano per visitare l'Abbazia di San Bartolomeo. Fu eretta nel 1057 da San Pier Damiani, priore di Fonte Avellana, su strutture preesistenti. La cripta ha colonne romane di spoglio con interessanti capitelli caliciformi che dividono l'angusto spazio rettangolare in tre navate con altrettanti absidi.
Arriviamo a Gubbio, la più bella città medievale. Il cuore della città è Piazza della Signoria con tutti i suoi meravigliosi palazzi: il Palazzo dei Consoli, il Palazzo del Pretorio, il Palazzo del Bargello, del Capitano del Popolo e il Palazzo Ducale esempio di architettura rinascimentale. Il Duomo, costruito per volontà di Sant'Ubaldo vescovo patrono della città. Sul Monte Ingino si trova la Basilica di Sant'Ubaldo, punto di arrivo della corsa dei ceri. La Fontana del Bargello detta anche Fontana dei Matti è stata costruita nel 1500 e rifatta nel 1862, è meta turistica perché secondo una vecchia tradizione chi compie tre giri correndo intorno ad essa e di seguito viene battezzato con l'acqua al suo interno da una persona del luogo acquisisce la "patente da matto" e la cittadinanza onoraria di Gubbio.
Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
2° giorno: Gli Eremi di Monte Cucco e il Monastero di Fonte Avellana
Dopo la prima colazione in hotel ci spostiamo sul versante est del Monte Foce, di fronte al Monte Ingino, dove troviamo uno degli edifici più suggestivi del territorio, l'Eremo di Sant’Ambrogio. Il monastero è su pareti rocciose quasi perpendicolari alla strada che si snoda attraverso la stretta Gola del Bottaccione, si distribuisce su tre piani. Da qui si gode di una vista mozzafiato sulla città di Gubbio e il suo acquedotto, inoltre questa è una zona archeologica particolarmente interessante,vicino ad una cittadella preistorica con testimonianze di vita paleolitica.
Proseguiamo ora verso il Parco del Monte Cucco. Tutta la montagna tra Scheggia e Pascelupo fu occupata da eremi, cenobi e abbazie, che ebbero larga diffusione sopratutto nell'XI e XII secolo. Lo stesso paese di Scheggia venne trasformato in una grande Abbazia Benedettina dipendente da Fonte Avellana.
L'Eremo di San Girolamo sorge in una posizione estremamente solitaria, ma di grande fascino ambientale e dall’intensa misticità. Non è visitabile se non dietro preventivo contatto con l’ordine dei monaci eremiti Camaldolesi che lo occupano. Al suo interno si trovavano una farmacia e un “Hortus simplicium” dove venivano coltivati le piante officinali. Insediamento atipico in quanto la posizione non ha consentito la costruzione di celle solitarie separate, come negli altri Eremi. Ricostruito, è stato riaperto nel 1992.
L'Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli è un antica Abbazia benedettina situata lungo la strada che da Scheggia conduce a Sassoferrato. E’ dedicata ai Santi Emiliano e Bartolomeo e la sua costruzione risale presumibilmente al X secolo. Costruzione in pietra bianca con due navate asimmetriche divise da colonne esagonali, con finestre ogivali, presenta tracce di affreschi con angeli e santi tra i quali spicca un gigantesco San Cristoforo. Con la donazione, in tempi recenti, della struttura ormai abbandonata allo Stato, è stato possibile effettuare un restauro che ha ottenuto ottimi risultati.
Anche l'antica Abbazia di S. Maria di Sitria sorge in posizione molto isolata in una valle posta tra il fosso Artino e le pendici del monte Catria, lungo il percorso che unisce Scheggia ad Isola Fossara. L’Abbazia fu edificata, agli inizi del XI secolo, da S. Romualdo, abate e fondatore dell’Ordine Camaldolese. L'interessante chiesa romanica è a navata unica con volta a botte, presbiterio rialzato e sottostante cripta, sorretta al centro da una colonna romana con capitello corinzio. Recentemente ristrutturata, è sotto la custodia dei Monaci di Fonte Avellana.
Appena fuori i confini del parco, in territorio marchigiano, incastonato tra i rilievi montuosi, sorge il Monastero di Fonte Avellana. Questo monastero rappresenta da oltre un millennio un luogo di accoglienza per pellegrini e visitatori, centro monastico tra i più importanti del medioevo. Il nucleo più antico, del X secolo, si sviluppa a partire dalla cripta, sopra la quale nel XII secolo fu sviluppata la basilica, in stile romanico, che vediamo tutt’oggi. E'possibile visitare lo scriptorium, dove venivano copiati e miniati libri e codici. Da visitare anche la vecchia farmacia, dove è possibile acquistare medicamenti e rimedi preparati dai frati.
Rientro a Gubbio, cena e pernottamento
3° giorno: Valfabbrica - Assisi - Spello
Prima colazione in hotel. Non lasciamo Gubbio senza aver visitato la piccola Chiesa della Vittorina. La tradizione vuole che qui il Santo di Assisi ammansisce con il segno della croce il lupo feroce che atterriva gli abitanti del contado intorno al 1222. L’episodio miracoloso narrato nei Fioretti è uno dei più conosciuti al mondo.
Un tragitto di circa mezz'ora e siamo a Valfabbrica e all'Abbazia di Santa Maria Assunta. L’abbazia si trova si trova lungo il tracciato del Sentiero della pace, l’antico itinerario seguito da San Francesco, ed ospitò il santo quando nel 1207 , dopo aver abbandonato le ricchezze del padre, lasciò Assisi per raggiungere Gubbio.
Le origini e la storia di Valfabbrica sono legate alle vicende di questa abbazia benedettina, considerata una dei più antichi cenobi dell'Umbria. Proprio ai monaci è dovuta la bonifica del territorio paludoso attraversato dal fiume Chiascio e il conseguente sviluppo della zona.
Oggi resta solo la Chiesa di Santa Maria Assunta, che è stata completamente restaurata.
Pranzo in Cantina ad Assisi con degustazione di piatti tipici, abbinati ai vini della DOC Assisi.
Nel pomeriggio visita della città.
Simbolo della pace e “Patrimonio mondiale dell'Umanità” Unesco, Assisi vi incanterà con le sue chiese e le stradine in salita. La Basilica di San Francesco, del XIII secolo, sovrapposizione di due chiese: la Chiesa Inferiore e la Chiesa Superiore; la duplice fila di altissimi archi del Sacro Convento; gli affreschi di Giotto e la tomba di San Francesco: una cripta ricavata scavando attorno al masso calcareo, dove si trova il sarcofago del santo. Ci sposteremo poi in piazza del comune con il Tempio di Minerva. A breve distanza la Chiesa Nuova, realizzata nel 600 e l'Oratorio di San Francesco Piccolino dove secondo la leggenda nacque il santo. La Basilica di Santa Chiara, che custodisce la tomba della santa e il crocefisso ligneo attraverso il qual Dio parlò a S. Francesco. Infine San Rufino, esternamente esempio di architettura romanica del XII secolo e in stile barocco al suo interno.
Arrivo a Spello e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
4° giorno: Monte Subasio, la Via degli Eremi
Prima colazione in Hotel.
Il percorso di oggi ci porta attraverso il Parco del Monte Subasio, passando per la cima della montagna, da Spello si arriva ad Assisi.
Prima tappa l'Abbazia di Santa Maria di Vallegloria. ll monastero sorge sul versante meridionale del Monte Subasio, a due chilometri da Spello lungo la strada che porta a Collepino. La tradizione fa risalire la sua fondazione intorno al 560 d.C. da parte di alcuni seguaci di San Benedetto da Norcia.
Al monastero è legata la leggenda relativa alla sorgente, posta di fronte al monastero, secondo la quale un angelo comparve alla Beata Pacifica per indicarle il punto dove avrebbe trovato l’acqua tanto invocata con le sue preghiere.
Arriviamo a Collepino, grazioso paesino, cinto dalle mura del castello alle porte del Parco, ristrutturato mantenendo intatte le caratteristiche medievali, con le case in pietra rosa e le stradine lastricate. La sua storia è legata alle vicende delle Signorie perugine e dello Stato Pontificio.
Salendo ancora verso la cima del Monte Subasio, a soli 2 km dal paese, si trova l'Abbazia di San Silvestro. Fondata secondo la tradizione da San Romualdo, fu costruita con i materiali di risulta (colonne, capitelli, lastre di marmo, sarcofagi ecc..) di un tempio romano che sorgeva nei pressi e che era dedicato al Dio dei boschi e delle selve: il Dio Silvano. Inizialmente un eremo, divenne abbazia Camaldolese nel 1150.
Sulla via di accesso c’è ancora la fontana nota per il suo potere di far tornare il latte alla puerpere: fino a qualche anno fa la fontana e i cancelli della chiesa erano ricoperti di cuffiette, camicine di neonati offerte dalle mamme. Oltre a ciò, si usava andare nella cripta della chiesa e toccare le colonne per guarire da malattie delle ossa. Dal 1972 qui vive la comunità delle Piccole Sorelle di Maria. Il loro eremo, detto della Trasfigurazione è una struttura moderna, armoniosamente inserita nel contesto circostante, accanto alla vecchia abbazia e alla torre antica. È aperto a chiunque (donna) voglia condividere un'esperienza di vita comunitaria e contemplativa. Proseguendo si giunge alla Chiesa (Oratorio) della Madonna della Spella, a 980 m s.l.m. Si trova in prossimità di una curva, dove è possibile lasciare l’auto e raggiungere a piedi il piccolo santuario, uno dei numerosi oratori costruiti dai benedettini sulle pendici del monte tra l’XI e il XIII secolo. La statua lignea scolpita e donata dal priore della Collegiata, Taddeo Donnola, nel 1648, era ritenuta assai miracolosa se invocata per le piogge, il bel tempo, l’abbondanza delle messi.
Meta finale l'Eremo delle Carceri, addossato alla roccia del monte, si è sviluppato nel corso dei secoli attorno al luogo dove San Francesco e i suoi seguaci si ritiravano in preghiera: la chiesetta di Santa Maria, circondata da grotte carsiche, tuguri simili a carceri, da cui l'eremo ha preso il nome. Nel XIV secolo il carattere eremitico si trasformò in forma cenobitica con la costruzione del convento. La parte più suggestiva è sicuramente la Grotta di San Francesco, con il letto di pietra su chi dormiva il santo.
Rientro a Spello, pranzo-degustazione in cantina e visita della città.
Avventuratevi tra i vicoli e le stradine medievali che si snodano attorno ai monumenti e alle importanti testimonianze della storia e dell'arte. Dal Borgo al belvedere di Porta dell'Arce, si attraversano secoli di storia, dagli umbri ai romani, dal medioevo al rinascimento. La Porta di Venere e le Torri di Properzio , il Duomo di Santa Maria Maggiore, con la Cappella Baglioni e i preziosi affreschi del Pinturicchio e del Perugino, l’attiguo Palazzo dei Canonici, oggi sede della Pinacoteca Civica di Spello. La Chiesa di Sant'Andrea, dove il seguace di San Francesco, Beato Andrea Caccioli, istituì una delle prime comunità dei Frati minori.
Fine dei servizi.