Le vie del gusto tra abbazie ed eremi 5 notti
Le vie del gusto tra abbazie ed eremi 5 notti

5 notti – SPELLO, ASSISI, TODI, ORVIETO, GUARDEA E ALVIANO


1° giorno: Spello
 
Mattina arrivo, sistemazione in hotel e visita della città di Spello.
Costruita sui contrafforti del monte Subasio, l'antica Hispellum dei Romani si offre al visitatore come luogo di soggiorno ideale e comoda base di partenza da cui visitare l'Umbria.
Avventuratevi tra i vicoli e le stradine medievali che si snodano attorno ai monumenti e alle importanti testimonianze della storia e dell'arte. Dal Borgo al belvedere di Porta dell'Arce, si attraversano secoli di storia, dagli Umbri ai romani, dal medioevo al rinascimento. La Porta di Venere e le Torri di Properzio , il Duomo di Santa Maria Maggiore, con la Cappella Baglioni e i preziosi affreschi del Pinturicchio e del Perugino, l’attiguo Palazzo dei Canonici, oggi sede della Pinacoteca Civica di Spello. La Chiesa di Sant'Andrea, dove il seguace di San Francesco, Beato Andrea Caccioli, istituì una delle prime comunità dei Frati minori.
Suggeriamo anche una visita all'Abbazia di San Girolamo, all'ingresso del cimitero civico di Spello, complesso formato da chiesa e monastero, risale al 1472, rappresenta uno dei più interessanti documenti del rinascimento spellano per l’eleganza del chiostro e del loggiato e per le opere pittoriche che conserva.
Pranzo in cantina e primo incontro con i sapori dell'Umbria, degustando i vini della DOC di Assisi.
Dedicate il pomeriggio alla scoperta di uno dei “Borghi più belli d'Italia” nelle immediate vicinanze, come ad esempio Bevagna.

Cena e pernottamento in hotel.
 
2° giorno: Monte Subasio (Assisi), la via degli Eremi

Prima colazione in hotel.
Il percorso di oggi ci porta da Spello ad Assisi attraverso il Parco del Monte Subasio, passando per la cima della montagna.
Prima tappa l'Abbazia di Santa Maria di Vallegloria. ll monastero sorge sul versante meridionale del Monte Subasio, a due chilometri da Spello lungo la strada che porta a Collepino. La tradizione fa risalire la sua fondazione intorno al 560 d.C. da parte di alcuni seguaci di San Benedetto da Norcia.
Al monastero è legata la leggenda relativa alla sorgente, posta di fronte al monastero, secondo la quale un angelo comparve alla Beata Pacifica per indicarle il punto dove avrebbe trovato l’acqua tanto invocata con le sue preghiere.
Arriviamo a Collepino, grazioso paesino, cinto dalle mura del castello alle porte del Parco, ristrutturato mantenendo intatte le caratteristiche medievali, con le case in pietra rosa e le stradine lastricate. La sua storia è legata alle vicende delle Signorie perugine e dello Stato Pontificio.
Salendo ancora verso la cima del Monte Subasio, a soli 2 km dal paese, si trova l'Abbazia di San Silvestro. Fondata secondo la tradizione da San Romualdo, fu costruita con i materiali di risulta (colonne, capitelli, lastre di marmo, sarcofagi ecc..) di un tempio romano che sorgeva nei pressi e che era dedicato al Dio dei boschi e delle selve: il Dio Silvano. Inizialmente un eremo, divenne abbazia Camaldolese nel 1150.
Sulla via di accesso c’è ancora la fontana nota per il suo potere di far tornare il latte alla puerpere: fino a qualche anno fa la fontana e i cancelli della chiesa erano ricoperti di cuffiette, camicine di neonati offerte dalle mamme. Oltre a ciò, si usava andare nella cripta della chiesa e toccare le colonne per guarire da malattie delle ossa. Dal 1972 qui vive la comunità delle Piccole Sorelle di Maria. Il loro eremo, detto della Trasfigurazione è una struttura moderna, armoniosamente inserita nel contesto circostante, accanto alla vecchia abbazia e alla torre antica. È aperto a chiunque (donna) voglia condividere un'esperienza di vita comunitaria e contemplativa. Proseguendo si giunge alla Chiesa (Oratorio) della Madonna della Spella, a 980 m s.l.m. Si trova in prossimità di una curva, dove è possibile lasciare l’auto e raggiungere a piedi il piccolo santuario, uno dei numerosi oratori costruiti dai benedettini sulle pendici del monte tra l’XI e il XIII secolo. La statua lignea scolpita e donata dal priore della Collegiata, Taddeo Donnola, nel 1648, era ritenuta assai miracolosa se invocata per le piogge, il bel tempo, l’abbondanza delle messi.
Meta finale l'Eremo delle Carceri, antico romitorio nel cuore del monte Subasio a cinque km da Assisi. Si è sviluppato attorno alla cripta di San Francesco e alla cappellina di Santa Maria, una chiesetta circondata da grotte carsiche, tuguri simili a carceri, da cui deriva il nome. Qui Francesco si ritirava in contemplazione insieme ai primi seguaci.
L'edificio addossato alla roccia del monte è stato ampliato nei secoli.
 
Pranzo in ristorante tipico ad Assisi e visita della città.
Ai piedi del Monte Subasio, Assisi, simbolo della pace e “Patrimonio mondiale dell'Umanità” Unesco, vi incanterà con le sue chiese, l'imponente Rocca e le stradine in salita. Fondata dalla tribù degli Umbri, fu poi importante centro dell'impero romano quindi cittadina medioevale, in perenne lotta con la rivale Perugia, finché assoggettate entrambe allo stato Pontificio.
Iniziamo dalla Basilica di San Francesco, costruita nel XIII secolo, grandiosa sovrapposizione di due chiese: Chiesa Inferiore e Chiesa Superiore, e la duplice fila di altissimi archi del Sacro Convento. Gli affreschi di Giotto, la tomba di San Francesco, la cripta, ricavata scavando attorno al masso calcareo, lasciato intatto, dove si trova il sarcofago del santo. Raggiungeremo poi la piazza del comune con il Tempio di Minerva. A breve distanza la Chiesa Nuova, realizzata nel 600 e l'Oratorio di San Francesco Piccolino dove secondo la leggenda nacque il santo. La Basilica di Santa Chiara, custodisce la tomba della santa e il crocefisso ligneo attraverso il qual Dio parlò a S. Francesco. Infine San Rufino esternamente esempio di architettura romanica del XII secolo e in stile barocco al suo interno.
Rientro a Spello, cena e pernottamento in hotel.


3° giorno: TODI - ACQUALORETO – CORBARA - ORVIETO

Prima colazione in hotel e partenza per Todi.
Todi, definita alcuni anni fa “la città più vivibile del mondo” è un vero gioiello umbro, un patrimonio di arte e cultura, raccolto entro le tre cinte murarie: etrusche romane e medioevali. Piazza del Popolo, cuore della città, è una delle piazze più belle d'Italia, qui si affacciano, nella tipica contrapposizione dei poteri dell'età comunale, da un lato la cattedrale e dall'altro i palazzi civili: il complesso del Palazzo Comunale, nato dall’unione del Palazzo del Popolo in cui sono ospitati il Museo lapidario, la Pinacoteca Civica e il Museo Etrusco Romano, il duecentesco Palazzo del Capitano e il Palazzo dei Priori. Il Duomo, eretto nel XII secolo sui resti di un tempio dedicato al dio Apollo, è caratterizzato da una lunga scalinata d’accesso e da una bella facciata romanica. Poco distante, a circa 20 metri dalla piazza si trova la Chiesa di San Fortunato, dedicata al santo patrono della città che conserva nella cripta la tomba del frate poeta umanista Jacopone da Todi. Fuori le mura cittadine, spicca per le sue forme rinascimentali, il Tempio della Consolazione, del XVI secolo, attribuito al Bramante. Sormontato da una bella cupola ospita un’antica immagine della Madonna, secondo la tradizione, miracolosa. Tesori tesori sotterranei sono le Cisterne. Costruite dai Romani, sono situate proprio sotto Piazza del Popolo e venivano utilizzate per raccogliere l’acqua piovana.   
                                                                                                                          
Pranzo in Cantina a base di prodotti tipici accompagnati dai vini della DOC Todi.
Lasciamo Todi e ci dirigiamo verso Orvieto. Ad Acqualoreto visita all'Eremo della Pasquarella che fino al 2012 era abitata da un eremita donna. La storia dell'eremo è ricca di leggende, credenze popolari, racconti di miracoli. La fondazione risale al XI secolo, dovuta a San Romualdo, grande riformatore e fondatore di numerosi eremi nati intorno all’anno 1000. La Pasquarella fa parte di un gruppo di 12 conventi camaldolesi che sorgevano lungo le sponde del Tevere; di alcuni appaiono i resti quando il lago artificiale di Corbara abbassa il livello. Fra i più importanti personaggi che hanno frequentato l’eremo merita ricordare il frate poeta Jacopone da Todi.
A Corbara visitiamo l'Eremo di Sant’Angelo in Pantanelli. Sant'Angelo in Pantanelli è luogo suggestivo di memorie francescane: il convento fu costruito su un terreno donato a San Francesco e alla sua fondazione, nel 1216, prese parte lo stesso frate. Nelle vicinanze è ancora visibile la grotta in cui il santo dimorò e lo scoglio sul Tevere da cui parlò ai pesci. La tradizione vuole che qui, ospite del convento, Jacopone da Todi compose varie laudi, tra cui la celebre "Stabat Mater". Nella Chiesa del convento sono sepolti i signori di Baschi che dominarono il territorio circostante per vari secoli. Sull'altare maggiore un affresco del 1400 rappresenta una crocifissione e all'interno si trova un'Annunciazione del Pastura, allievo del Pinturicchio. Breve passeggiata sulle rive del lago prima di proseguire verso l'Abbazia dei Santi Severo e Martirio, comunemente denominata “Badia”. Si tratta di un luogo di grande fascino, sia per la sua maestosità che per la bellezza delle sue architetture, nonché la raffinatezza dei pavimenti cosmateschi di straordinaria fattura. La Badia è oggi trasformata in un’elegante struttura ricettiva, si può infatti visitare liberamente nella parte che non è stata adibita a servizi, che comprende l’antica torre e diverse evidenze dell’antico complesso medievale.
A Orvieto sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

4° giorno: Orvieto - Baschi

Prima colazione in Hotel, visita della città. Orvieto, città antichissima abbarbicata alla enorme rupe di tufo rossastro. Abitata dagli Etruschi prima del VIII secolo a. C., con il nome di Velzna, i romani ne fecero la lor Urbe Vetus, fu poi luogo prediletto dai papi. Il Duomo, gioiello dell'arte gotica italiana, è senza dubbio uno dei più belli del nostro paese. Costruito per celebrare il Miracolo dell'Eucarestia avvenuto a Bolsena nel 1263, è diventato il simbolo della città. Passeggiamo per le stradine medievali, gli edifici pubblici come il Palazzo Comunale, il Palazzo del Capitano del Popolo, i Palazzi Papali, il Palazzo dei Sette che trovarono spazio vicino alle chiese più antiche, ai conventi e ai palazzi privati con le loro torri gentilizie. Una esperienza suggestiva è l'accesso ai sotterranei della rupe, un intricato labirinto di cunicoli, gallerie, cisterne, pozzi, cave e cantine: sono le viscere orvietane che conservano memoria degli abitanti che si sono succeduti sulla rupe nei secoli, dagli Etruschi a noi. Una meta d'obbligo è il Pozzo di San Patrizio.
Visita con degustazione/pranzo presso una rinomata cantina a base di prodotti tipici e dei vini della DOC di Orvieto.
 

Il pomeriggio ci rechiamo a Baschi, suggestivo borgo medievale detto "I buchi", per le dimensioni minute quasi lillipuziane delle case, dei vicoli, delle porte e delle finestre. Un vero e proprio "piccolo mondo antico", perfettamente conservato.
Molto bella la Chiesa di San Nicolò, progettata nel 1574 da Ippolito Scalza, al suo interno è conservato un prezioso trittico del 1440 di Giovanni di Paolo Senese e un bellissimo organo del 1700.
Rientro a Orvieto, cena e pernottamento.


5° giorno: Guardea - Alviano

Prima colazione in hotel.
Proseguiamo in una atmosfera tutta francescana, ci dirigiamo verso luoghi visitati dal santo durante le sue peregrinazioni per divulgare la parola divina.
Nel territorio di Guardea, incontriamo l'eremo terapeutico di S.Illuminata.
Si tratta di un eremo camaldolese posto ai piedi di una scarpata, probabilmente fondato da San Romualdo nell'XI secolo. San Francesco vi dimorò a lungo, dormiva in una grotta situata accanto al convento, sopra un grande masso di travertino. Per secoli questo masso fu venerato, le persone giungevano da ogni parte in pellegrinaggio per pregare e chiedere grazie. Divenne oggetto di venerazione anche una sorgente che sgorgava accanto alla grotta la cui acqua, limpida e fresca, è citata in documenti antichi come miracolosa. Questa sorgente esiste ancora, nascosta nel folto della vegetazione.
Ad Alviano, dopo la vista all'imponente castello ci dirigiamo alla “Cappella delle rondini”, situata nel punto più panoramico del territorio, con belvedere sulla piana della valle Teverina e sull’oasi naturalistica Alviano- Guardea. Fu eretta in ricordo di un avvenimento miracoloso riguardante la figura di San Francesco, Il racconto fatto dai biografi, narra che un giorno mentre Francesco predicava sulla piazza di Alviano, molte rondini garrivano con grande strepito e disturbavano. Il Santo le invitò a tacere e le rondini obbedirono.
Pranzo in un ristorante della zona con menù tipico umbro.
Fine lavori.